Oggi vi propongo una classica preparazione di carciofi tipica della mia città, che possono essere sia usati come un contorno sostanzioso o come secondo piatto. L’abbinamento nasce ai tempi dell’ arrivo degli ebrei. I quali portarono la coltivazione appunto di questa pianta nelle mie terre. Dalla solita base di questo piatto si arriverà in un secondo tempo anche allo lo stufato di fave usando sempre i soliti ingredienti a parte naturalmente le fave.
Ingredienti per 8 carciofi
- 8 carciofi romaneschi
- 150 gr di rigatino in un solo pezzo
- 1 mazzetto di prezzemolo
- pangrattato qb
- 2 spicchi d’aglio
- 1 limone
- olio evo
- 1/2 bicchiere di vino bianco
Mondate e tagliate la parte superiore dei carciofi lasciandoli interi. Tagliate anche il gambo e pareggiate la parte inferiore in modo che possono stare dritti .
Metteteli man mano a bagno in acqua fredda e il limone diviso e spremuto per circa 40 minuti. Tritate il mazzetto di prezzemolo e 1 spicchio d’aglio.
Tagliate a tocchettini il rigatino e unitelo al trito di prezzemolo e aglio. Prendete i carciofi e con cura allargateli dal cuore verso l’esterno in modo da creare uno spazio in cui andrete a riempire l interno con rigatino e il trito. Premete bene compattando il tutto quindi premeteli nel pangrattato in modo da sigillare il composto. Prendete una casseruola dai bordi alti metteteci 4 cucchiai abbondanti di olio evo e 1 spicchio di aglio in camicia leggermente schiacciato e appena l’olio è caldo aggiungete i carciofi con la parte con il pangrattato nell’olio fateli dorare quindi metteteli “ritti” uno accanto all’altro in modo da sostenersi a vicenda sfumate con il vino bianco e se ce ne fosse bisogno aggiungete qualche cucchiaio di acqua calda. Fate cuocere semi scoperto per 20 minuti circa . Serviteli irrorandoli con il fondo di cottura.